Note: La precocità della maturazione delle uve da cui si ottiene il vino dà il nome “Primitivo”. Di origine Croata, venne importato e coltivato delle zone di Gioia del Colle per poi essere prodotto in tutta la Puglia. L’Arpago è un primitivo coltivato nel territorio tarantino si presenta con un colore rosso rubino dai riflessi violacei che tendono a diventare color granato con l’invecchiamento, ha un gusto intenso e fragrante con sentori di frutti di bosco raggiungendo un gusto armonico e avvolgente. Questo Primitivo I.G.P., si accompagna con salumi stagionati, primi piatti con sughi robusti di carne, carni di maiale e agnello al forno o in umido, carni rosse e cacciagione con intingoli saporiti, formaggi ovini stagionati servito ad una temperatura di 18-20°C.
I Pastini: L’azienda vinicola “i Pàstini”, situata nel cuore della terra Valle d'Itria, la terra dei trulli, si sforza di mantenere la sapienza delle tradizioni anche con le moderna tecnica di vinificazione, riuscendo così ad ottenere quanto di meglio l’enologia pugliese sa produrre.
Note: La precocità della maturazione delle uve da cui si ottiene il vino dà il nome “Primitivo”. Di origine Croata, venne importato e coltivato delle zone di Gioia del Colle per poi essere prodotto in tutta la Puglia. L’Arpago è un primitivo coltivato nel territorio tarantino si presenta con un colore rosso rubino dai riflessi violacei che tendono a diventare color granato con l’invecchiamento, ha un gusto intenso e fragrante con sentori di frutti di bosco raggiungendo un gusto armonico e avvolgente. Questo Primitivo I.G.P., si accompagna con salumi stagionati, primi piatti con sughi robusti di carne, carni di maiale e agnello al forno o in umido, carni rosse e cacciagione con intingoli saporiti, formaggi ovini stagionati servito ad una temperatura di 18-20°C.
I Pastini: L’azienda vinicola “i Pàstini”, situata nel cuore della terra Valle d'Itria, la terra dei trulli, si sforza di mantenere la sapienza delle tradizioni anche con le moderna tecnica di vinificazione, riuscendo così ad ottenere quanto di meglio l’enologia pugliese sa produrre.